La chiesa di Santa Margherita è edificata sulla sommità di un colle che separa il comune di Monte Marenzo da quello di Torre de’ Busi.
La costruzione, che sorge sui ruderi di un castello, risale al XIII secolo.
Chiesa di Santa Margherita: interventi di restauro
La consistenza attuale di Santa Margherita è esito di un lungo processo di trasformazione e restauri in cui le fasi d’intervento si sono avvicendate con periodi di abbandono.
L’ultimo ciclo d’interventi radicali sul manufatto sono iniziati nel 1983.
Si tratta di un intervento controverso a cui corrispondono cospicue modificazioni dell’esistente.
Dal luglio del 1998 all’agosto del 2000 un’equipe di archeologi ha condotto tre campagne di scavi presso l’altura di S. Margherita, l’esito dei quali ha confermato la presenza di un deposito archeologico risalente a un “sito fortificato”, databile tra il X e l’XI secolo.
Chiesa di Santa Margherita: architettura
Le tecniche edificatorie adottate e le caratteristiche architettoniche del manufatto sono costruite:
- navatella orientata ad est
- una absidiola a pianta semicircolare
La struttura della chiesa, interamente in pietra a vista, si presenta romanica:
- pianta a navata unica
- ampia abside semicircolare in cui si aprono tre sottilissime monofore
- facciata con ampio portale, affiancato da due finestrelle
- tetto con particolare copertura a piode
Chiesa di Santa Margherita: arte
Le decorazioni ad affresco della chiesa di Santa Margherita sono di ottima fattura e interessano:
- il catino absidale
- la parete della controfacciata
I dipinti più antichi, che risalgono alla fine del XIV secolo, riconducibili alla cultura figurativa bergamasca, occupano la parete meridionale e la controfacciata e rappresentano vivaci episodi della vita di Santa Margherita, attribuiti ad un unico anonimo artista, convenzionalmente denominato “Maestro delle storie di Santa Margherita”.
Sono di notevole importanza, pressoché unici in Lombardia e hanno attirato l’attenzione di numerosi studiosi di arte gotica.
La narrazione, oggi completamente restaurata, appare tuttavia frammentaria, in seguito a furti e degrado, rispetto all’originale divisa in tredici scomparti quadrangolari disposti su due registri.
