Basilica di San Nicolò e Campanile di Lecco


La chiesa di San Nicolò, patrono dei naviganti, è stata elevata a basilica nel 1942.
Nel terzo vano lungo la parete sinistra della chiesa, si trovano dedicati al Santo: una statua ottocentesca, un dipinto seicentesco, e il reliquiario novecentesco del Santo.

La chiesa si presenta nello stato attuale come un grande palinsesto che, pur qualificato in grande preponderanza dalla struttura neoclassica realizzata in varie riprese dall’ingegnere e architetto lecchese Giuseppe Bovara, conserva tracce della sua secolare presenza all’interno della perduta cinta muraria fortificata che fino alla fine del Settecento cingeva e definiva il borgo a lago di Lecco.

RIFORMA ROMANTICA, BAROCCA E NEOCLASSICA

Gli studiosi ne datano la prima origine al VII secolo; alla fine dell’XI viene ricondotta la riforma romanica della quale resta una parete inglobata nella cappella che tuttora accoglie il ciborio ligneo battesimale datato agli ultimi anni del Cinquecento, ornato dai patroni cui afferivano le intitolazioni delle chiese sussidiarie della pieve di Lecco.

L’interno della cappella fu interessato a cavallo tra Tre e Quattrocento da un interessante ciclo decorativo, oggi lacunoso, che racconta storie della vita di S. Antonio: opera voluta dalla potente famiglia locale dei mercanti e speziari Gazzari, patroni della cappellania ivi istituita nel 1385 e elevati a dignità aristocratica dal Seicento.
Verso la fine del Quattrocento datano lavori di adattamenti e di riparazione dei guasti subiti in occasione di eventi bellici locali.
Trasformazioni più importanti si ebbero nei due secoli successivi con l’apertura e l’abbellimento di nuove cappelle laterali come quelle di S. Carlo e del Rosario.

La riforma barocca trovò compimento con la sovrapposizione di una nuova struttura al vetusto impianto romanico.
La facciata ebbe un rifacimento nel secondo Settecento su disegno ricondotto a Giovanni Maria Fontana.

Dal 1830 partì il lungo e lento cantiere firmato da Bovara che nell’arco di trent’anni portò a un nuovo involucro sovrapposto alla precedente struttura, demolita al completamento del nuovo e monumentale edificio.
Restò incompleta la facciata, ripresa e terminata entro il 1880; la prospiciente scalinata a doppia rampa che discende a lago fu sistemata definitivamente nel primo Novecento su disegno dell’ingegnere lecchese Giulio Amigoni.

L’ARTE DELLA BASILICA

L’interno conserva, nelle cappelle laterali che si succedono come piccole sale museali, opere riconducibili ad artisti di ambito poco più che locale quali Antonio Sibella, Giovanni Brighenti, Giacomo Martinez, Luigi Tagliaferri, Filippo Bellati.
Sovrasta l’aula principale la grande cupola affrescata negli anni Venti del Novecento da Luigi Morgari con il tema della Gloria del Rosario e della Battaglia di Lepanto.
L’importante organo, tuttora funzionante, è opera della nota famiglia di maestri organari Bernasconi, originari di Varese.

IL CAMPANILE

A lato della basilica sorge isolato l’alto campanile, innalzato dopo il 1883 dopo importanti lavori di adattamento e rinforzo di un vecchio torrione della dismessa cinta fortificata.
Autore del progetto fu l’ingegnere Gattinoni, lecchese di nascita e formatosi al Politecnico di Torino, che sopra il turrito basamento innalzò un alto fusto in muratura ottagonale rimasto incompiuto della parte terminale; fu ripreso nel 1902 su disegno elaborato dall’architetto Giovanni Ceruti con uno stile a cavallo tra neogotico e deco.

Attualmente è possibile accedere alla torre campanaria con visite guidate registrandosi al sito Basilica S. Nicolò – Leccocentro

Dove si trova il Campanile e Basilica di San Nicolò?

Vicolo Canonica, 4, 23900 Lecco