Chiesa Santi Nazaro e Celso a Bellano


Chiesa Santi Nazaro e Celso a Bellano: storia

Sulle origini della prima chiesa paleocristiana, di cui sono osservabili rimanenze murarie, non si hanno notizie certe. Considerando la testimonianza più antica di presenza cristiana nell’areale (epigrafe funeraria di Primaluna, 425 d.C.), la diffusione del culto di Nazaro e Celso nella diocesi di Milano e la posizione strategica di Bellano sulla via di comunicazione tra Milano e l’antica Rezia, si può ipotizzare che un primo edificio possa essere sorto già nel corso del V secolo d.C.
La prima testimonianza documentale esplicita della prepositurale bellanese è un’annotazione della fine del XIII secolo all’interno del manoscritto “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani“.

Due sono i momenti costruttivi principali: il primo, l’erezione della nuova chiesa in stile romanico, sull’antico edificio paleocristiano, avvenuta non oltre la fine del XI secolo; il secondo, la ricostruzione in stile gotico della navata meridionale e della facciata, gravemente danneggiate da una piena del torrente Pioverna occorsa il 9 settembre 1341.

Chiesa Santi Nazaro e Celso a Bellano: arte e architettura

Interventi architettonici ulteriori, nel corso dei secoli successivi, riguardarono principalmente diversi rifacimenti della zona del presbiterio tra il Seicento e l’Ottocento e l’edificazione del campanile nel 1567.

Facciata: ricostruita da maestranze campionesi tra 1341 e 1348, la facciata si distingue per la caratteristica bicromia, che ingentilisce una struttura dalla concezione severa, ancora memore dello stile romanico. Risalta la cornice a rilievo, in terracotte maiolicate verdi, contornante l’ampia finestra circolare, entro cui si trova una vetrata policroma raffigurante i santi Nazaro e Celso datata alla prima metà del Cinquecento.
Sopra al portale maggiore, del 1543, vi è una pregevole edicola trecentesca, all’interno della quale campeggia la figura di sant’Ambrogio. Tra i vari rilievi presenti sulla facciata si segnalano due stemmi: il “biscione” visconteo affiancato dalle lettere J O, a indicare l’arcivescovo Giovanni Visconti, reggente la cattedra di Milano nel periodo della costruzione; e una torre merlata campeggiante su un serto circolare di alloro con le lettere gotiche A N, dall’identificazione incerta. Entrambi gli stemmi ritornano nel moderno stemma del comune di Bellano.

Navata centrale: Gli affreschi sulle volte della navata maggiore, dipinti nel 1530, seguono due
progetti pittorici: nelle fasce degli intradossi degli archi sono riprodotte figura umane (progenitori, profeti, sibille), mentre sulle superfici delle volte gli affreschi mostrano un carattere spiccatamente decorativo, con un fitto intrecciarsi di ornati tipicamente rinascimentali
(composizioni fitomorfe, vasi, angioletti, figure tratte dalla mitologia). Nella parte anteriore della
navata, in prossimità del presbiterio, gli affreschi risultano rifacimenti a imitazione degli originali,
eseguiti a seguito dei rimaneggiamenti del presbiterio effettuati fra la fine del Settecento e i primi anni dell’Ottocento, che probabilmente danneggiarono gli affreschi cinquecenteschi. Ancora più recenti gli affreschi degli alzati della navata, realizzati nel primo Novecento in sostituzione degli originali della fine del Cinquecento.

Presbiterio: Nel corso dei secoli, l’area del presbiterio fu interessata da diversi interventi e rimaneggiamenti: prima un sopralzo dell’abside, all’inizio del Seicento, quindi un prolungamento e un ulteriore sopralzo con la conclusione a emiciclo verso est alla fine del Settecento. Della fase gotica si sono conservate la chiave di volta della copertura, oggi murata all’esterno della chiesa sul lato sinistro, e due mensole oggi reggenti le due acqua- santiere nei pressi degli accessi laterali. Del primo Ottocento è la decorazione pittorica del presbiterio, realizzata secondo formule analoghe a quelle ornanti le volte della navata centrale.

Del primo Cinquecento è il tabernacolo marmoreo, già posto sull’altare maggiore e i cui resti sono oggi visibili murati sulla parete sinistra del presbiterio. Nel 1832 iniziò la costruzione dell’altare ancora oggi visibile, in sostituzione del precedente altare in legni intagliati e policromati, eretto nel primo Seicento. Il nuovo altare, consacrato nel 1837, fu realizzato secondo imponenti e gelide forme, ancora memori di stilemi neoclassicheggianti.
La statua grande del Sacro Cuore, in legno inverniciato, fu collocata sull’altare nel 1899.

Notevoli esecuzioni lignee seicentesche sono la panca dall’alto dossale, con due angioletti che soffiano in lunghe trombe, e i due pulpiti riccamente intagliati. Alla parete sinistra del presbiterio è odiernamente addossato un cassettone di gusto neogotico realizzato non anteriormente alla fine del XIX secolo.

Al sommo dell’arco trionfale è appesa una scultura lignea, raffigurante il Crocifisso, policroma e dorata, con alla base della croce due angioletti in atto di sostenere lo strumento del martirio. Si tratta di un oggetto di media qualità, di gusto baroccheggiante ma cronologicamente non anteriore alla fine del Settecento.

Navata destra: a metà della navata è conservato l’affresco che in passato decorava la lunetta sovrastante il portale maggiore. Il dipinto, datato alla seconda metà del Quattrocento, rappresenta la Vergine coronata, con il piccolo Gesù in braccio, affiancata dai santi Nazaro e Celso. A destra dell’affresco vi è un confessionale tardo-rinascimentale (un gemello si trova nella navata settentrionale), elaborato di notevole fattura, in cui spiccano i busti virili a lato del vano centrale, in alto, e i volti di cherubini a forte rilievo.

Cappella di san Giovanni Battista: di fondazione trecentesca, la cappella del Battista si presenta nelle forme risultanti dai rimaneggiamenti dei primi anni del Seicento. Gli stucchi barocchi che decorano la volta sono seicenteschi, mentre i dipinti parietali sono tipiche espressioni di uno stilizzato e freddo neoclassico. La cappella conserva testimonianze d’arte di epoche molteplici. Di notevole importanza la pala d’altare di inizio Cinquecento, illustrante episodi della vita del Battista e in cui si possono leggere spunti culturali non squisitamente lombardi, ma che sembrano guardare al mondo transalpino e alle incisioni di Dürer o di Cranach il Vecchio.
Sempre al primo Cinquecento è riferibile il raffinato dipinto a tempera collocato a sinistra: vi è rappresentata la Madonna in trono reggente il piccolo Gesù e affiancata da santi (Bartolomeo, Domenico e Rosa da Viterbo); sono evidenti strette connessioni con l’opera di Bernardino Luini.

Navata sinistra: in corrispondenza della seconda campata, rimane l’avanzo rimane di una decorazione parietale a fresco, accanto alla quale vi era un altare minore. I caratteri stilistici dell’opera ne permettono un’attribuzione al XV secolo non eccessivamente inoltrato. A sinistra dell’affresco vi è un confessionale tardo-rinascimentale, gemello di quello posto nella navata meridionale nella stessa posizione. Al tardo Settecento è, invece, attribuibile un secondo confessionale: opera dalle sobrie ed eleganti forme, è collocato presso la porta minore laterale.

Cappella della Madonna del Rosario: la cappella della Madonna del Rosario si segnala per l’ancona lignea rinascimentale, al centro della quale campeggia la Madonna del Rosario, eseguita secondo pregevoli canoni di sicuro impianto barocco. Il divario tra la pala e la statua può essere spiegato dal nuovo impulso che si verificò anche a Bellano verso la devozione alla Madonna del Rosario, in particolare a partire dai primi anni del Seicento, con anche la costituzione della confraternita del Rosario. La nuova statua della Madonna del Rosario andò quindi a sostituire la precedente della
Madonna Assunta. Le statue dei santi Nazaro e Celso, Ambrogio e Giorgio sono realizzazioni novecentesche, in sostituzione degli originali trafugati.

Ai lati della cappella sono riprodotti, ad olio su tela, dieci dei Misteri del Rosario: i cinque Gaudiosi e i cinque Dolorosi; sulla volta, fra ricche decorazioni a stucco, sono raffigurati a fresco, entro medaglioni, i Misteri Gloriosi, concludentisi nell’immagine centrale con l’incoronazione di Maria. Dipinti e affreschi sono databili al Seicento.

Apprezzabile elaborato del primo Settecento è il complesso che compone il battistero. Sulla conca, eseguita in marmo nero con venature bianche, si erge il pregevole ciborio in legno. Entro la metà del secolo fu aggiunto il baldacchino, retto da quattro colonne in marmo nero di Varenna, con inserti in marmo rosso, e chiuso da un artistico cancelletto. Sempre dell’inizio del Settecento sono le due acquasantiere collocate ai lati dell’ingresso, eseguite in marmo nero venato di bianco, con inserti a bugnato rosso nel basamento. La pavimentazione marmorea, che richiama nella bicromia la facciata, è dell’inizio del Seicento.

Servizi della Chiesa Santi Nazaro e Celso

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Dove si trova la Chiesa di Chiesa Santi Nazaro e Celso?

Piazza San Giorgio 7, Bellano
Contatti: Parrocchia di Bellano, 0341 821216
M: parrocchiabellano@gmail.com e custodipatrimoniobellano@gmail.com;